Anno: 2012
Scrivania Sospesa Emma – Un Progetto di Design Innovativo
♦ Menzione al concorso internazionale “Designing New Ways of Working”, Castelli spa
♦ Progetto pubblicato – Pubblicazione nella rivista Domus
“Emma” nasce per il concorso internazionale di design “Designing New Ways of Working” promosso da Castelli spa, storica azienda italiana dell’arredo ufficio. Il tema era immaginare nuove soluzioni per il lavoro contemporaneo: spazi condivisi, home working, postazioni flessibili e temporanee.
La scrivania sospesa “Emma” è stata selezionata con menzione / honorable mention, e il progetto è stato pubblicato su riviste e portali di settore, tra cui Domus e Archiportale.
In quegli anni stavo iniziando a interrogarmi su come gli spazi domestici e quelli di lavoro potessero sovrapporsi e cambiare nel corso della giornata: questo concorso è stato un’occasione per condensare quell’idea in un oggetto preciso.
Nuovi modi di lavorare: la scrivania sospesa Emma nasconde i fili e raccoglie al suo interno oggetti e strumenti del lavoro, dando un senso di ordine, sia mentale che fisico.
“Emma” è una scrivania sospesa a parete, senza gambe, pensata per ambienti in cui ogni centimetro conta: piccoli appartamenti, home office ricavati in soggiorno, nicchie in corridoio, spazi condivisi.
Il piano di lavoro è un volume in legno ancorato alla parete, che lascia libero il pavimento e alleggerisce visivamente lo spazio. Quando è chiusa, la scrivania appare come un elemento contenitivo minimale; quando viene aperta, diventa una vera postazione con profondità sufficiente per computer, documenti e oggetti d’uso quotidiano.
L’obiettivo non era disegnare un pezzo “iconico” da catalogo, ma una micro-architettura funzionale: un piccolo spazio di lavoro che appare e scompare senza stravolgere la stanza in cui è inserito.
Uno dei temi centrali del progetto è l’ordine, sia visivo che mentale. All’interno della scrivania sono integrati:
vani per cavi e alimentatori,
piccole canaline per il passaggio dei fili,
spazi dedicati a notebook, quaderni, strumenti di lavoro.
A fine giornata è possibile chiudere il piano e richiudere letteralmente il lavoro dentro il volume: la stanza torna a essere un soggiorno, una camera o un corridoio, senza la presenza costante della postazione aperta.
“Emma” è pensata per quelle situazioni in cui la stessa parete deve cambiare funzione più volte: al mattino scrivania, al pomeriggio ripiano neutro, alla sera sfondo per la vita domestica.
Il design della scrivania è volutamente neutro e minimale: un volume in legno dalle proporzioni controllate, senza segni superflui, che può convivere con contesti diversi – un appartamento contemporaneo, una casa ristrutturata, un piccolo ufficio.
Il colore e la finitura possono variare (legno naturale, laccato chiaro o scuro), ma la logica rimane la stessa: far sì che la scrivania non domini lo spazio, bensì si inserisca in modo sottile, quasi silenzioso, lasciando che la stanza mantenga il proprio carattere.
Riguardo oggi a “Emma” come a un piccolo laboratorio di temi che ritornano spesso nei miei progetti:
la flessibilità degli spazi,
la coesistenza di lavoro e vita domestica,
l’importanza di nascondere il disordine e la tecnica per mantenere ambienti calmi e leggibili.
Oggi questi temi si ritrovano quando intervengo come architetto di interni, sia neò caso della progettazione di interni di case che per interni di uffici, in scala più grande: nicchie attrezzate, boiserie che integrano funzioni, mobili su misura che cambiano uso tra giorno e sera. La scrivania sospesa “Emma” resta nel portfolio come un esercizio di design premiato, ma soprattutto come una sintesi di un certo modo di pensare agli spazi ibridi e al lavoro contemporaneo.
